Il turismo accessibile nei parchi e negli ambienti naturali di montagna

27/05/2017

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Un turismo che punta su una sempre più ampia accessibilità, anche negli ambienti naturali e nelle aree protette di montagna, non è solo un diritto per chi vuole fruire dello spettacolo fornito dal patrimonio naturalistico, ma anche un’opportunità per creare lavoro, indotto, economia, oltre ad un nuovo modello di business più aperto e legato al mondo delle sensazioni da vivere questo il tema dell’incontro di studi “Il turismo accessibile nei parchi e negli ambienti naturali di montagna” che si è tenuto ieri, venerdì 26 maggio, nel salone delle manifestazioni di Palazzo Regionale, dall’Osservatorio sul Sistema montagna “Laurent Ferretti” della Fondazione Courmayeur Mont Blanc, dal CSV Onlus, dal Consorzio delle Cooperative sociali Trait d’Union e dalla Cooperativa C’Era l’Acca, tenutosi venerdì 26 maggio 2017.

Ad aprire i lavori è stato l’Assessore al Turismo Claudio Restano  “Le aree protette e naturali offrono un turismo diverso, in costante crescita e che rappresenta un potente attrattore turistico. La Valle d’Aosta ha iniziato ad investire sull’accessibilità sin dagli anni ’80, ora serve implementare idee sempre nuove, come il turismo legato alla pesca, la valorizzazione del lavoro sulla sentieristica ed il rafforzamento dei progetti già avviati, quali quello sulla via Francigena. Siamo molto impegnati nel creare un’offerta diversificata per un turismo sociale che tenga conto anche delle potenzialità della ‘media montagna’”.

Uno sviluppo che, come spiegato invece dal giornalista del Corriere della Sera Simone Fanti, non può prescindere dalla comunicazione “Questa regione è ricca di possibilità per le persone con disabilità, ci sono enormi potenzialità e capacità che sono però ancora poco comunicate. La prima sfida di questo nuovo modo di valorizzare il territorio è proprio la comunicazione. Spesso le iniziative legate alla disabilità sono frutto del volontariato, manca la mentalità di fare impresa, il turismo accessibile rappresenta anche un’importante opportunità economica. I disabili sono persone che vogliono vivere emozioni, la Valle d’Aosta le può senz’altro offrire grazie al suo meraviglioso territorio”

La prima sessione dei lavori, moderata dal Coordinatore del Csv Fabio Molino, ha puntato sui percorsi di sviluppo in Valle d’Aosta riguardo al turismo accessibile in montagna, oltre ad esperienze innovative in altre realtà alpine.

“I Cammini e percorsi dell’accoglienza accessibile in montagna – hanno detto i dirigenti regionali Gabriella Furfaro e Paolo Oreiller partendo dalla realizzazione di un percorso accessibile a Champdepraz e di un’area attrezzata, che porta a 34 il numero di quelle presenti sul territorio regionale, a Verrayes. In entrambi i casi sono stati installati pannelli informativi utilizzabili da tutti, anche per chi ha difficoltà motorie o visive, mentre nell’area di Verrayes sono presenti un percorso ad anello per usufruire di tutto lo spazio, pannelli sulla fauna presente e punti di sosta con panche, tavoli e barbecue pensati specificamente per essere fruiti da persone con disabilità motoria”.

Graziella Anesi, Presidente della Cooperativa Handicrea di Trento, ha spiegato il funzionamento dell’App gratuita per smartphone Trentino Accessibile che permette, grazie ad un sistema Gps, di conoscere il grado di accessibilità di oltre 1350 strutture pubbliche e private della Provincia di Trento, interessando 12 diverse tipologie di disabilità. In chiusura della prima parte, il titolare dell’Agenzia di viaggio Sicuramente Vacanze, Walter Jacquemet, e la coordinatrice della Cooperativa Sociale C’era l’Acca, Maria Cosentino, hanno illustrato il progetto “Valle per Te”, una rete per il turismo accessibile in Valle d’Aosta che, attraverso il miglioramento dell’accessibilità, intende attrarre una ulteriore fetta del mercato turistico.

La seconda sessione, moderata da Jean Frassy del Consorzio Trait d’Union, si è concentrata sulle testimonianze dirette ed i progetti legati al turismo accessibile nei parchi e nelle aree protette come l’accessibilità sviluppata nel concetto di “Montagne partagée”, spiegato da Cécile Borghini, guida naturalistica francese che ha portato la sua esperienza in merito a trekking per persone con disabilità, e nei progetti avviati dal Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.

Alle esperienze extra-valdostane hanno fatto seguito le esperienze locali con Barbara Rosai del Parco Nazionale del Gran Paradiso che ha illustrato, tra gli altri, il progetto “Un paradiso accessibile” che approfondisce lo stato dell’arte ed il grado di fruibilità del sito web e degli otto centri visitatori. Massimo Bocca, direttore del Parco naturale del Mont Avic ha illustrato il “Parcours découvertes” che permettono a famiglie con bambini e a scolaresche di vivere la montagna in sentieri attrezzati, anche di notte.

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