
IL CASO – Ancora pugni e spinte alle guide alpine “La mancanza di rispetto è giunta al suo culmine”
Aosta
/21/08/2018
Non c'è limite all'arroganza e alla prepotenza di certi pseudo- alpinisti
A sorpresa, una delle polemiche maggiori dell’estate riguarda la maleducazione e l’arroganza di un nutrito gruppo di alpinisti che scalano il Monte Bianco. Molti fra loro professano probabilmente un grande amore per la natura. Ma, a quanto emerge, hanno ben poco rispetto per le guide alpine, se è vero che nelle ultime settimane si sono sommate offese e addirittura aggressioni fisiche ai professionisti del settore, colpevoli di far notare agli scalatori alcuni comportamenti poco corretti in montagna.
Scorrettezze in montagna ce ne sono per tutti i gusti: ci sono alpinisti o pseudo tali che vogliono portare il proprio cane sulla cima. Oppure piantare tende sulla vetta, o scalare senza ramponi (c’è chi si presenta persino in scarpe da ginnastica su tratti ghiacciati).
Questi e altri episodi (alcuni che sconfinano anche nella violenza) sono stati stigmatizzati dal sindaco di Saint-Gervais (Francia), Jean Marc Peillex, che in un comunicato reso pubblico dopo Ferragosto ha parlato esplicitamente di maleducazione dei frequentatori del Monte Bianco e addirittura di aggressioni subite dalle guide alpine sulla via normale francese.
In particolare, spiega il sindaco, una guida è stata colpita con un pugno dopo aver incrociato una cordata di otto alpinisti dell’Europa dell Est che chiedevano la precedenza anche se si muovevano in discesa.
Un’altra guida è stata pesantemente offesa nel rifugio del Gouter per aver chiesto ad un avventore di riporre la picozza. Un terzo professionista è stato spintonato da quattro spagnoli, rimproverati perché legati in maniera scorretta.
‘L’apice della mancanza di rispetto è raggiunto?‘, è il titolo del documento diffuso dal sindaco Peillex, che al termine di un lunga compilazione di nefandezze e prepotenze montane, si interroga:
“Chi può ancora accettare l’immagine che diamo del massiccio del Monte Bianco, uno dei simboli forti della Francia, ai nostri compatrioti e al mondo intero?”.
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