Premio Areté: il secondo premio “comunicazione pubblica” a Courmayeur Climate Hub

Courmayeur

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09/10/2023

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Il principale premio italiano legato alla comunicazione responsabile incorona Courmayeur, che si è distinta per il progetto Courmayeur Climate Hub

È il “superpotere” delle buone idee: quando vengono raccontate possono propagarsi come un’eco, moltiplicando il loro effetto positivo. Per questo motivo Courmayeur Climate Hub ha conquistato il secondo posto – parimerito con il Museo Universitario delle Scienze Antropologiche di Milano – del Premio Areté 2023, categoria Comunicazione pubblica, il più importante riconoscimento dedicato alla comunicazione responsabile in Italia. La cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento si è tenuta il 6 ottobre presso l’Università Bocconi di Milano nell’ambito del Salone della CSR e dell’innovazione sociale.

Il progetto, che accompagnerà Courmayeur nel corso dei prossimi anni, è stato selezionato dall’Osservatorio per lo sviluppo del concorso, che ha valutato la sua importanza in termini di partecipazione civica e sostenibilità, apprezzandone il ruolo di Hub dedicato allo studio e alla resilienza ai cambiamenti climatici. Con queste caratteristiche, il programma ha convinto la giuria presieduta da Luciano Floridi, Direttore e fondatore dello Yale Center for Digital Ethics, Professore di Scienze Cognitive della Yale University e Professore di Sociologia della Cultura e della Comunicazione all’Università di Bologna.

Il premio è stato assegnato per l’importanza della valorizzazione sociale, culturale, economica, turistica dei borghi storici, lo sviluppo e la preservazione della montagna e il coinvolgimento dei giovani.

“Siamo onorati di ricevere questo premio – ha commentato il Sindaco di Courmayeur, Roberto Rota – che vede impegnati tanti partner e la nostra comunità nell’analisi e costruzione concreta di azioni e risposte che sappiano far fronte e intervenire d’anticipo rispetto agli scenari legati ai cambiamenti climatici che impatteranno sul tessuto sociale, economico e turistico della montagna. È importante lavorare in modo collettivo su questi aspetti per creare consapevolezza e partecipazione della comunità intera. La sfida si vince se ragioniamo come una cordata alpinistica dove studio, affiatamento e preparazione permettono di raggiungere la vetta”.

La particolarità di Courmayeur Climate Hub è quella di partire dalle risorse locali, innescando un processo partecipativo: per questo è finanziato con i fondi che il PNRR ha assegnato ai vincitori del Bando Borghi – linea B, legati alla rigenerazione culturale e sociale del territorio. Ricercatori, professionisti, studenti e creativi vengono coinvolti nell’elaborazione di strategie di adattamento ai grandi cambiamenti in atto, focalizzandosi su temi decisivi: i giovani, le nuove tecnologie, l’impatto socio-economico del riscaldamento climatico.

Il progetto, che prevede 10 linee di intervento, è stato fortemente promosso da Courmayeur in questi ultimi mesi. Proprio ieri è stata presentata a una platea di studenti di Courmayeur e alla stampa la nuova Biblioteca delle Montagne, che con un nucleo di 3100 volumi della Fondazione Courmayeur Mont Blanc, consultabili anche on-line, sarà messa a disposizione della collettività.

Questa anteprima è stata l’occasione per consentire la visita, in via eccezionale, del cantiere dell’ex Hotel Ange, inaugurato il 30 settembre: qui nascerà l’headquarter di Courmayeur Climate Hub, un futuro polo tecnologicamente avanzato che integrerà servizi e attività, e sarà la base di partenza per progetti e iniziative che si estendono fino al 2026. Tra questi, il Climathon Courmayeur, in programma tra poche settimane, l’11 e 12 novembre e le cui iscrizioni sono già aperte: il centro sportivo accoglierà una comunità eterogenea di visionari, ricercatori, lavoratori, studenti e appassionati di montagna. In sole 24 ore studieranno soluzioni alle problematiche climatiche che vive Courmayeur, proponendo progetti che saranno valutati da una giuria. Tra le sfide individuate, la gestione delle acque in situazioni di carenza idrica nell’area alpina, la mobilità sostenibile nelle aree montane, il riciclo e la gestione dei rifiuti in quota.

La foto dal sito del Comune di Courmayeur

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